Lattanzi Paolo

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Biografia

Paolo Lattanzi è nato a Roma il 25 gennaio 1949, pittore contemporaneo, acquarellista, grafico. Figlio di artista, fin da giovanissimo si è dedicato al disegno a china, per poi passare alla difficile tecnica dell’acquarello, già presente nelle sue opere a china. Si affaccia nel mondo artistico nel 1971 alla galleria “La Parioletta” e da allora ha al suo attivo 66 mostre personali e più di 250 mostre collettive e Rassegne nazionali ed internazionali, su invito, tra le quali ricordiamo Parigi, Londra, Camberly, Lione, Atene, Kos, Lussemburgo, Tokio, Helsinki, Khalkis-Eubea e Vienna ottenendo significativi riconoscimenti di critica e di pubblico. E’ stato socio di varie associazioni artistiche tra cui ricordiamo l’Associazione Nazionale Acquarellisti d’Italia e dei 100 Pittori di Via Margutta. Sue opere figurano in collezioni di Enti Pubblici, quali il Ministero dell’Interno, l’Accademia Militare di Modena, lo Stato Maggiore dell’Esercito, la Città Militare della Cecchignola in Roma, l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e nei comuni e pinacoteche di alcune città, tra cui in quella di Lipari, Stromboli, Salina, Orte, Norcia e Rieti. L’artista ha affiancato per molti anni all’acquarello l’incisione, dopo aver perfezionato quest’ultima tecnica seguendo corsi teorico-pratici tenuti dai maestri Cordio, Volo, Vespignani, Attardi, Calabria, Ferroni, Cattaneo, Sughi e Schifano. Autore di vari manifesti di rassegne artistiche, copertine di pubblicazioni, è stato anche l’autore di tredici tavole ad acquarello per la realizzazione del Calendario 1996 edito dallo Stato Maggiore dell’Esercito e dal 1996 al 1999 ha realizzato manifesti e cartoline per l’Accademia Militare di Modena. Ha inoltre realizzato il manifesto e la copertina del pieghevole illustrativo del Ministero dell’Interno in occasione della manifestazione “Forum della Pubblica Amministrazione 1999” ed il Calendario del 2000 della Direzione Generale dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno. Ha partecipato, su invito, con un opera ad acquarello alla realizzazione di una cartella di quattro opere litografiche”4 Artisti per Roma”, con il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato al Turismo e Grandi Eventi, per le celebrazioni del Giubileo del 2000 con i Maestri: Aldo Riso, Leonardo De Magistris, Claudio Morleni. A seguito della cartella per il Giubileo del 2000, ha realizzato, a tuttoggi, opere ad acquarello per la realizzazione di cartelle di opere litografiche per la Regione Lazio, per la Provincia di Roma, per la provincia di Rieti, per la Città di Rieti, per l’Assessorato allo Sport e Turismo e Spettacolo, per l’Alitalia, per l’Assessorato Attività Produttive, per la Rovetex, per l’Istituto Commercio Estero, per la Sony, per il gruppo Publiaci, per l’Assessorato Cultura e Politiche Giovanili, per il Comune di Pomezia, per la Città di Santa Marinella, per l’Unione Regionale delle Province del Lazio. Cenni critici di Cesare Pezzali, Nicolina Bianchi, Sandro Trotti, Augusto Giordano, Aldo Riso, Mario L. Conti, Mara Ferloni, L. Prete, Anna Iozzino, V.Debach ed altri. Della sua attività artistica hanno parlato tutti i più noti quotidiani, riviste e annuari d’arte, tra cui ricordiamo Arte Mondadori, Prospettive d’Arte, Segni d’Arte, Le Due Culture, l’Annuario d’Arte Moderna e l’Annuario Comed.

Critica

ETEREE PRESENZE - Atmosfere incantate e muto colloquio con il colore di Paulo Lattanzi DI Nicolina Bianchi

Dimensioni e distanze raccolte in un riflesso o in un raggio di luce. Realta fissata nell’incanto di un sogno in annotazioni d’effetto di sottile poesia. Confini senza confini che si allargano, come specchio dell’iride nelle acquerellate vibrazioni di Paulo Lattanzi. Un artista che sa cogliere, con una intensa complicita emotiva, l’inafferrabile significato del colore, nelle indimenticabili vedute d’ambiente dei numerosi viaggi. Quei viaggi che segnano costantemente eccezionali punte d’ispirazione nella sua biografia pittorica. Immaginate lingue di mare entrano spesso come trasparenze salmastre nella quiete di magiche atmosfere scozzesi, dove morbide pastosita azzurrine si mescolano al pulviscolo di opalescenti velature, nella bruma dell’alba o nel soffuso rosato del tramonto. Armonia dolce e selvaggia del mare, penumbra e controluce che sembra offrirsi direttamente al luminoso equilibrio della sua tavolozza. Sono colori e sensazioni quasi impalpabili che spesso si allargano come macchie smarginate di cielo sugli umidi umori della Scozia come sui tetti di Praga, sulle cupole barocche osservate con enfasi di luce dalle terrazze romane o sui bianchi schiumati di onde che lambiscono, nel continuoritmo dell’acqua, i pescherecci delln Jutland. Tocchi essenziali di grigi ovattati, di ocra e di versi sembrano allora muoversi in un gioco di purezze pittoriche. Trascolorazioni nella suggestiva iconografia degli effetti , musicali variazioni in cui Lattanzi rinchiude in un turneriano “vapore colorato, evanescente e arioso”, l’impalpabile presenza dell’uomo nella misteriosa dimensione della natura. Ed è una natura spesso tramite tra ricordi e presente, tra l’immaginato e il vissuto nell’infinita risonanza delle emozioni, nella contemplazione e nel muto colloquio col monde, come spazio d’attesa, di silenzi, di sereni miraggi di forme. In questo poetico linguaggio di rarefazioni, in questo determinato susseguirsi di evoluzioni creative, Paolo Lattanzi si avvia a definire una universale e diretta relazione tra l’umana interiorità e la costante ed immediata effusione dell’arte.

Biography:

Born in Rome in 1949 of a gifted and artistic family, Paolo Lattanzi is a highly valued and well known watercolourist, whose works have been shown in numerous and important exhibitions in Italy, as well as in european centers, such as Parigi, Londra, Camberly, Lione, Atene, Kos, Luxembourg, Tokio, Helsinki. Paolo Lattanzi’s painting is characterized by measured brushstrokes resulting in lyrical interpretations and for its spasmodic search for light and special atmospheric effects (like fog). Paolo Lattanzi is one of the four artists whose work has been chosen for the official Rome Jubilee Portfolio for the Year 2000.

Critic: ETEREAL PRESENCES

Bewitched atmospheres and dumb talk with the color of Paolo Lattanzi

BY Nicolina Bianchi

Dimensions and distances collections in a glare or a beam of light. Fixed reality in the spell of a dream in annotations of poetry effect thin. Borders without borders that are increased, like mirror of the iris in the water-colours vibrations of Paolo Lattanzi. An artist whom he knows to pick, with complicated one intense emotional, the unseizable one meant of the color, in the unforgettable atmosphere views of the numerous travels. Those travels that constantly mark exceptional tips of inspiration in his painting biography. Languages of sea imagined often enter like transparencies salmastre in the quiet ones of magical Scottish atmospheres, where soft mellowness pale blue is stirred to the dust ofopalescent airframes, in the mist of the rosy dawn or the suffused of the sunset. Sweet and wild harmony of the sea, penumbra and backlighting that seems to offer themselves directly to the luminous equilibrium of its palette. They are nearly impalpable colors and feelings that often are increased like boundless sky spots on humid humors of the Scotland like on the roofs of Prague, on the baroque cupolas observed with emphasis of light from the roman terraces or on the white skimmy of waves that laps, in the continous ritm of the water, the fishings boat delln Jutland. It touches essential things of stuffed with wadding grays, of ocher and of backs they then seem to move in a game of pure painting. Colour in the evocative iconography of the effects, musical variations in which Lattanzi it locks up in a turnerian “colored vapor, evanescent and airy”, the impalpable presence of the man in the mysterious dimension of the nature. And he is a nature often through between memories and present, imagined and the lived one in the infinite resonance of the emotions, in the contemplation and the dumb talk with the monde, like space of wait, silences, fine mirages of shapes. In this poetry language of rarefaction, in this determining to ollow himself of creative evolutions, Paolo Lattanzi set offs to define one universal and direct relation between the human interiority and the constant and immediatly effusion of the art.