Trotti Sandro

trotti

Biografia

Sandro Trotti nasce il 25 gennaio 1934 a Monte Urano (AP). Roma diviene presto centro dei suoi interessi artistici. La prima attività pittorica di Sandro Trotti si concentra sulla sperimentazione di nuovi materiali e sulla ricerca dell’astrattismo, in questi anni sviluppa i temi delle “strisce” e dei “crates”. Dal 1960 insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma, e dal 1973 e titolare della cattedra di pittura. Egli indaga, poi, il nudo femminile in una serie di disegni e dipinti il cui monocromatismo li fa battezzare “nudi bianchi”. I temi del nudo e del ritratto femminile sono ancora oggi una costante della ricerca artistica di Sandro Trotti. Dal 1984 un suo autoritratto figura permanentemente nel corridoio vasariano degli Uffizi a Firenze. Dal 1957, data della sua prima mostra personale, ad oggi, numerose sono state le esposizioni in Italia e all’estero. Tra le principali ricordiamo: nel 1982 mostra antologica a Palazzo Bosdari di Ancona, a cura di F. Solmi; nel 1985 mostra antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, a cura di F. Farina e di C. Benincasa; nel 1986 esposizione al Museo di San Paolo del Brasile di opere astratte dipinte nel 1961; nel 1989 importante retrospettiva al Palazzo dei Priori di Fermo; nel 1998 mostra antologica di dipinti al Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno con presentazione di C. Strinati e mostra antologica di disegni nelle sale comunali di Monte Urano con presentazione di G. Simongini; nel 2000 esposizione a Shanghai; nel 2002-2003 mostra itinerante in Slovenia, Ungheria e Austria.

Critica

II miele della pittura non è mai troppo

Pochi artisti conoscono quanto Sandro Trotti i segreti di quella miracolosa trasmissione in cifra costituita dalla pittura, nella sua capacità di evocare e non di descrivere, ricorrendo a macchie apparentemente incompiute ma invece completate dalla reazione percettiva dell’occhio umano, sapientemente guidato dall’artista stesso. Del resto uno dei pregi di Trotti e quello di avere ampie conoscenze tecniche ma di lasciarsi sempre indirizzare da un istinto che ben poche volte sbaglia. E’ l’ istinto della mano e dell’occhio, fortemente radicato in una vocazione sensuale e panica. Nelle sue opere l’ anima delle cose e la loro apparenza esterna si identificano compiutamente, senza sforzi o finzioni. Ne viene fuori una irrefrenabile energia vitale che tutto pervade e feconda. Lo si vede bene, ad esempio, negli ariosi e dinamici cieli magistralmente dipinti da Trotti. Sono turbini di colori, di inquietudini, di sommovimenti, di opacità e trasparenze, di baluginanti apparizioni luminose che avrebbero incontrato I’approvazione di un mirabile cacciatore delle apparenze fenomeniche quale e stato I’inarrivabile John Constable, che per I’appunto disse perentoriamente: “I cieli non sono lenzuoli stesi a far da fondo”. Nessuna parola potrebbe mai sostituire quanto ci comunicano le sue opere in modo diretto e quasi spregiudicato. Senza dubbio questa e, in qualsiasi modo la si voglia valutare, I’essenza della vera pittura, quella che si mette sempre in gioco in un’avventura verso I’ignoto. II mondo visibile, nelle sue infinite seduzioni, e per Trotti esattamente quel che ha inimitabilmente scritto Baudelaire: “La natura esteriore non e che un ammasso incoerente di materiali che I’artista e invitato ad associare e a mettere in ordine, un incitamentum, un risveglio per le facoltà assopite”. E il nostro artista non cristallizza queste apparenze in reperti glaciali ma coglie il loro intimo respiro, quello che va ben al di la di qualsiasi esistenza effimera Trotti ha I’abilità di fare, quando necessario, una pittura “sporca” ma sempre leggera, “sporca” di vita, di passione, di carnalità. Nel bene e nel male, sia nella vita che nell’arte, Sandro non si risparmia mai e ciò garantisce la sua spontaneità. Se poi fosse un po’ più selettivo raggiungerebbe risultati ancora più sorprendenti. Ma sarebbe come dire ad un’ape di non fare troppo miele…  - Gabriele Simongini

Biography:

Sandro Trotti was born 25 January 1934 in Monte Urano (AP). Rome soon becomes center of its artistic interests. The first painting activity of Sandro Trotti is concentrated on the experimentation of new materials and the search of the abstractionism, in these years it develops the topics of “strip” and of “crates”. Since 1960 standard to the Academy of Fine Arts of Rome, and since 1973 and titular one of the painting chair. It inquires, then, the feminine knot in one series of designs and paintings whose monocromatismo makes them to christen “knots white men”. The topics of the knot and of feminine portrait are still today one constant of the artistic search of Sandro Trotti. From 1984 a its self-portrait figure permanently in the vasariano corridor of the Uffizi in Florence. From 1957, given of its first personal extension, today numerous they have been the exposures in Italy and to the foreign country. Between the main ones we remember: in the 1982 anthological extension to Bosdari Palace in Ancona, edited by F. Solmi; in the 1985 anthological extension to the Palace of the Diamonds in Ferrara, edited by F. Farina and of C. Benincasa; in the 1986 exposure to the Museum of Saint Paul of Brasil they of painted abstract works in 1961; in the 1989 important retrospective in the Palace of the Priori in Fermo; in the 1998 anthological extension of paintings to the Palace of the Captains in Ascoli Piceno with presentation of C. Strinati and anthological extension of designs in it knows them communal of Monte Urano with presentation of G. Simongini; in the 2000 exposure to Shanghai; in the 2002-2003 itinerant extension in Slovenia, Hungary and Austria.

Critic: The honey of the painting not and never too much

Little artists know how much Sandro Trotti the secrets of that miraculous transmission by figure constituted from the painting, in its ability to evoke and not to describe, resorting to spots apparently incompiute but instead completed from the perceptive reaction of the human eye, wise guided from the same artist. Of the rest one of values of Trotti and the that one of having widths technical acquaintances but letting always to address from an instinct that very little times mistakes. It’s the instinct of the hand and the eye, strongly rooted in one sensual and panic vocation. In its I’ works spirit of the things and their external appearance they are identified completely, without efforts or fiction. Unrestrainable vital energy comes some outside one that all pervade and fecund. It is looked at well, as an example, in airy and dynamic skies skillfully painted from Trots. They are whirlwinds of colors, restlessness, sommovimenti, opacity and transparencies, flickering luminous apparitions that would have met the approval of a mirabile hunter of the phenomenological appearances which and be the perless John Constable, than for the exactly said fixedly: “the skies are not spread sheets to make from bottom”. No word could never replace how much communicates us its works in direct way and nearly unprejudiced. Without doubt this and, in whichever way are wanted to be estimated, the essence of the true painting, that one that is always put in game in an adventure towards the unknown. The visible world, in its infinites seductions, and for Trotti exactly those that has inimitably written Baudelaire: “the outer nature not and that a incoherent heap of materials that the artist and invited to associate and to put in order, a incitamentum, an awakening for the drowsy faculties”. And our artist does not crystallize these appearances in reperti glacial but she picks their intimate breath, what she goes very to of of the whichever ephemeral existence Trotti has the ability to make, when necessary, one dirty “but always light painting”, “dirty” of life, passion, sensuality. For better or for worse, it is in the life that in the art, Sandro is not never saved and that guarantees its spontaneity. If then it were a some more selective it would catch up turns out still more amazing to you. But it would be like saying to a bee not to make honey too much… - Gabriele Simongini

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